Una domanda su...

Rilevamento dei fulmini

La scarica di un fulmine emette segnali elettromagnetici in un ampio spettro di frequenze, da quelle molto basse fino allo spettro visibile (la “luce” del fulmine) e oltre. Parte di questo spettro è composto da onde a bassa frequenza LF (Low Frequency) che, partendo dalla scarica, si propagano lungo il suolo per centinaia di chilometri in ogni direzione.

I sensori di rilevamento dei fulmini sono antenne elettromagnetiche in grado di rilevare e definire le variazioni del campo elettromagnetico locale causate dai fulmini stessi. Questi sensori non funzionano singolarmente, ma come una rete. Significa che le informazioni fornite in tempo reale da tutti i sensori LS7002 vengono elaborate da un software chiamato TLP (Total Lightning Processor) che calcola la localizzazione del fulmine e le sue caratteristiche elettriche (ampiezza della corrente di picco e polarità). A differenza dei sensori autonomi come le stazioni meteorologiche, una rete di questo tipo fornisce un flusso ininterrotto di dati di rilevamento sulla propria regione di copertura.

Il fulmine è costituito da diversi tipi di scariche elettriche che hanno lo scopo di neutralizzare le cariche elettriche distribuite nella nube temporalesca e nel suolo. Queste scariche, generate dai forti campi elettrici presenti all’interno della nuvola e tra nuvola e suolo, trasferiscono correnti elettriche che vanno da pochi ampere a diverse centinaia.

Quando si verifica una scarica tra nuvola e suolo, indipendentemente dalla sua direzione (discendente o ascendente), si parla di “scarica di ritorno” o di “scarica”. Diverse scariche di ritorno possono fluire in uno o più canali, ognuno dei quali crea un punto di impatto con il suolo. Quando la scarica rimane all’interno della nuvola, viene definita “scarica intra-nuvola (IC)”.

Un fulmine è il risultato del verificarsi di tutte le scariche, di ritorno o intra-nuvola. Per ragioni storiche, gli operatori dei sistemi di localizzazione dei fulmini definiscono un fulmine nuvola-terra (CG) oppure intra-nuvola (IC) in base, rispettivamente, alle caratteristiche della prima scarica di ritorno o della prima scarica intra-nuvola.

I sensori LS7002 di Vaisala forniscono due parametri chiave utilizzati per localizzare le scariche: la direzione di arrivo del segnale elettromagnetico LF (Low Frequency) rispetto al Nord geografico e il suo tempo di arrivo al sensore. Ciò consente alle reti composte da tali sensori, come nel caso della rete METEORAGE – the European Lightning Detection Network (ELDN), di utilizzare il metodo IMPACT (IMProved Accuracy from Combined Technology) di Vaisala, che calcola contemporaneamente sia l’angolo che il tempo per localizzare con precisione le posizioni delle scariche. La combinazione di misure angolari e temporali garantisce un’alta risoluzione e una qualità ottimale dei dati sui fulmini con un numero minimo di sensori.

I sensori di altri produttori, meno costosi, forniscono soltanto l’ora di arrivo poiché sono dotati di un hardware più semplice, con una sola antenna elettromagnetica invece di due. La conseguenza è che, con un numero simile di sensori, la loro rete fornirà una qualità dei dati significativamente inferiore.

Le reti di rilevamento dei fulmini utilizzano in genere due metodi diversi per effettuare la differenziazione IC/CG:

  • Riconoscimento della forma d’onda. È il sistema utilizzato dalla rete METEORAGE (ELDN) e da altre reti di tecnologia Vaisala. I segnali generati dalle scariche CG e IC sono sufficientemente diversi da consentire un’efficiente classificazione delle stesse da parte del TLP che raccoglie misure da una rete commerciale “normale”, ovvero una linea di base formata da sensori lungo centinaia di chilometri.
  • Misura dell’altitudine. Tecnicamente, gli angoli di arrivo possono essere utilizzati per determinare l’altitudine e quindi differenziare le scariche IC da quelle CG. Tuttavia, l’incertezza della misura a centinaia di chilometri di distanza è troppo importante per essere un parametro di differenziazione IC/CG affidabile. L’affermazione secondo cui tale metodo può essere corretto si basa in modo fuorviante sul caso di studio di una rete estremamente densa che copre una singola città, dove sono stati installati grandi quantità di sensori con una linea di base di poche decine di chilometri. Ovviamente non è possibile coprire un intero Paese in tal modo, poiché sarebbero necessari migliaia di sensori.

Come per ogni misurazione, il processo di differenziazione tra IC e CG è ottimizzato, ma non è perfetto. Quindi, a volte può ancora accadere che una scarica CG venga erroneamente classificata come scarica IC e viceversa.

In presenza di forte sospetto di incidente causato da un fulmine, ma senza una scarica CG corrispondente, raccomandiamo di riferirsi all’attività IC come step secondario di sicurezza, per accertarsi che non vi sia corrispondenza con una scarica IC all’ora e nel luogo stessi dell’incidente, tale da poter essere stata erroneamente classificata come scarica CG.

Una differenziazione IC/CG affidabile è fondamentale anche per calcolare adeguatamente i valori di densità di fulminazione (Nsg/Ng), come illustrato nella norma internazionale IEC 62858.

Per definizione, le scariche intra-nuvola non colpiscono il suolo e non possono causare danni. Tuttavia, il loro rilevamento è utile ai fini di tre applicazioni principali:

  • Per i servizi in tempo reale (quali le allerte fulmini e il tracciamento dei temporali), l’attività intra-nuvola è fondamentale poiché la maggior parte dell’attività elettrica di un temporale rimane nell’atmosfera (circa il 70-90% delle scariche è intra-nuvola). Un temporale inizia solitamente con scariche intra-nuvola prima che un fulmine colpisca il suolo. In questo modo il temporale potrà essere individuato prima e sarà quindi possibile anticiparne la relativa allerta, dando ai nostri clienti più tempo per reagire.
  • Le cellule temporalesche presentano talvolta un improvviso aumento della frequenza di fulminazione, detta “lightning jump”, causata principalmente dai fulmini IC. Il lightning jump viene utilizzato per anticipare i fenomeni temporaleschi più gravi, quali vento forte, grandine e forti precipitazioni.
  • I fulmini ascendenti sono un tipo specifico di fulmine poco comune, ma possono essere innescati da strutture molto alte come gli aerogeneratori. In genere sono composti sia da scariche CG che IC.

A differenza dei sistemi di rilevamento autonomi, come i sensori “field mills”, non è necessaria l’installazione né la gestione di alcun hardware/software sul sito del cliente, quindi non vi sono costi di investimento. La rete METEORAGE – the European Lightning Detection Network (ELDN), di è pienamente operativa e serve i clienti in tutta Europa con un’affidabilità ottimale. I nostri servizi sui fulmini disponibili su abbonamento sono accessibili come SaaS (Software as a Service), il che significa che è possibile utilizzarli tramite qualsiasi dispositivo connesso a Internet.

La nostra esperienza si basa su oltre dieci anni di analisi, osservazioni e dati raccolti in Europa e nel resto del mondo. METEORAGE vanta oltre 37 anni di esperienza in Francia. METEORAGE ha completato nel 1989 l’installazione della sua rete francese di rilevamento dei fulmini.

Tutti i dati sui fulmini raccolti da quella data sono stati inseriti nel database METEORAGE e possono essere utilizzati per fornire servizi quali report e statistiche. Nel corso degli anni, la rete è stata sempre aggiornata con i più recenti sviluppi tecnologici per fornire costantemente una qualità ottimale dei dati relativi ai fulmini.

Tale estensione del database è particolarmente importante per il calcolo delle statistiche sui fulmini, il quale, a sua volta, serve a fornire una valutazione accurata del rischio. La norma internazionale IEC 62858 raccomanda di calcolare tali dati su un periodo di almeno 10 anni per tenere conto delle variazioni cicliche a lungo termine del clima.

Per ogni scarica di fulmini, viene calcolata un’ellisse di confidenza basata sugli errori di misurazione di ciascun sensore che la rileva, oltre che sulla loro deviazione standard. Un’ellisse piccola indica una localizzazione accurata, mentre un’ellisse grande indica una minore precisione di localizzazione.

Per ulteriori informazioni, è disponibile qui la nostra nota tecnica dedicata.

Si veda la nostra nota tecnica dedicata: Ellisse di precisione di localizzazione – METEORAGE

Qualsiasi scarica nuvola-terra può causare danni, persino fatali, anche se la sua intensità è di pochi kA.

Pertanto, potrebbe essere interessante considerare la diffusione statistica delle intensità per dimensionare le proprie protezioni contro i fulmini o per confrontare il loro LPL (Lightning Protection Level, livello di protezione contro i fulmini) con l’intensità di una scarica dannosa.

Anche se l’intensità rimane il fattore principale del rischio indotto, la polarità svolge, comunque, un ruolo importante. I fulmini CG positivi sono rari (~10% di tutti i fulmini CG), ma anche più pericolosi perché associati a correnti continue, fenomeno particolarmente suscettibile di innescare un incendio o un’esplosione.

Per ulteriori spiegazioni tecniche sui temporali e il rilevamento dei fulmini, cliccare qui: Conoscere i temporali e i fulmini | METEORAGE

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